Empatia

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Dea.Atena
view post Posted on 21/2/2010, 15:36




Nella definizione psicologia l’empatia è definita come un fenomeno per cui un individuo si pone nella situazione di un altro fino ad identificarsi con lui.
SULLIVAN in “teoria interpersonale della psichiatria” introduce il nome di empatia per indicare il fatto di come è possibile trasferire nel bambino molto piccolo tensioni di angoscia e tensioni di sicurezza interpersonale: introduce il nome di empatia con “la tensione dell’angoscia, che dalla madre si riversa nell’infante”. È impossibile spiegare questo passaggio.
Le differenze interpretative sono da attribuirsi alla convinzione circa il modo migliore per unirsi all’altro pur restando separato, riuscendo ad essere in contatto ed a controllare le sue esperienze. In questo modo secondo FORTUNA e TIBERIO possiamo afferrare che la dicotomia soggetto-oggetto costituisce la base dell’empatia. L’empatia, cioè, implica che ci si senta nell’oggetto e che, contemporaneamente, si rimanga consapevoli della propria identità come un’altra persona. Dunque è un momento di contatto, ma anche di separazione.

L’empatia porta alla scoperta dell’altro da me come alter-ego, alla comunicazione e interazione intersoggettiva nel mondo della vita, alla comprensione reciproca.
Il meccanismo fondamentale biologico dell’empatia sta nella ricerca di un rapporto di carattere realistico fra soggetto e mondo vissuto e fra gli stessi soggetti che intrecciano azioni.
Tale meccanismo vede l’Io-attore del processo empatico dotato di capacità di intuizione. L’empatia dunque è viva nei soggetti che sanno gettarsi fuori da sé verso il rapporto.
Il meccanismo dell’empatia si concretizza se il soggetto fonde nella propria personale esperienza il vissuto dell’altro, prende il punto di vista dell’altro fino a mettersi al posto dell’altro. In tale meccanismo il singolo è aperto ad altri Io, ne coglie la vita psichica, ne empatizza le esperienze vissute. L’uno non sempre di fonde nell’altro ma gli resta accanto, intimamente solidale seppure diverso.
L’empatia in questo suo processo biologico non vede nell’altro un corpo fisico, ma un corpo sensorio che possiede una mente, che recepisce e sente e che vuole che il corpo che gli sta di fronte entri con lui in un rapporto di scambio empatico.
Io, Tu e Lui, sono contenuti nel Noi, il soggetto dell’empatia non è un IO ma un NOI.
Nel meccanismo biologico empatico riconosciamo anche un gruppo di fenomeni che fanno parte della struttura dell’individuo. Si tratta di fenomeni vitali specifici quali la crescita, lo sviluppo, l’età, la salute, la malattia, il vigore, la debolezza, il vivere e il morire.

Il processo empatico, accanto alla conoscenza di sè, porta alla valutazione di sé. Assieme ai nuovi valori acquisiti nell’empatia, l’attenzione si focalizza sui valori sconosciuti della propria persona, pertanto impariamo a stimare noi stessi in modo corretto in quanto viviamo noi stessi.
Secondo DAMASIO l’empatia si realizza perché il nostro cervello è capace di simulare alcune situazioni emozionali del corpo trasformandole appunto in empatia. Per esempio la notizia di una persona amica ferita può provocare un forte senso di dolore “nella mente” d chi viene a conoscenza di questo fatto.
 
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