Ipnosi

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Dea.Atena
view post Posted on 21/2/2010, 14:39




STORIA DELL'IPNOSI

L’ipnosi è nota sin dai tempi dell’antichità. I sacerdoti dell’antica Grecia e dell’Egitto la usavano per fini religiosi, rafforzando la loro autorità con “miracoli” e guarigioni.
Nel 1700 il medico svizzero Franz Anton Messner cominciò ad usare l’ipnosi in seguito alla scoperta che alcuni pazienti selezionati rispondevano in maniera soddisfacente a leggeri colpi sulle braccia e sulle parti sofferenti ed a suggestioni di sonno. La terapia ipnotica di Mesner si avvaleva di magneti/calamite che venivano posizionati su diverse parti del corpo e ristabilivano il fluido originario.
James Braid inventò il termine Ipnotismo e cercò di stabilirne una validità scientifica.
Nel 1800, il neurologo Charcot, docente alla scuola della Salpetriere considerava l'ipnosi come uno stato nevrotico prodotto sperimentalmente o patologico inducibile nelle persone isteriche. Agendo sia manualmente su alcune zone cutanee (testa, ovaie) sia sull’immaginazione (con soffi d’aria sul volto o fissazione di una fiamma) era possibile riprodurre degli stati isterici con immobilità, chiusura delle palpebre ed insensibilità completa.
Anche Freud utilizzò l’ipnosi prima di mettere a punto la psicoanalisi; egli aveva intuito che si trattava di una valida forma di suggestione, ma poi la abbandonò considerandola troppo direttiva.

COS'E' L'IPNOSI

Ci sono varie definizioni associate all’ipnosi. IPNOSI etimologicamente significa “sonno”. Tuttavia essa non può essere definita come tale ma, in generale, come una modalità di funzionamento del sistema nervoso, uno “stato alterato di coscienza”, diverso sia dal sonno naturale che dalla veglia, che in seguito a stimoli precisi attiva un processo mentale ed un coinvolgimento del corpo. L’ipnosi è anche una tecnica terapeutica che conduce il soggetto da una condizione di “sonnolenza” ad una di “sonno apparente”, con integrità di coscienza fino ad una condizione di “sonno profondo”. Il processo ipnotico si distingue da quello della veglia, del sonno e della fase REM (sogno), proprio perché a determinarlo intervengono strutture cerebrali diverse da quelle degli altri tre processi, e con modalità differenti. L’ipnosi può essere classificata sia secondo un criterio quantitativo sia secondo un criterio qualitativo: si hanno allora lo stato di ipnosi letargico, catalettico e sonnambulico.
- Nella fase letargica il soggetto sprofonda in uno stato stuporoso con la tendenza a non reagire a forti stimolazioni esterne come rumori o a sollecitazioni del corpo.
-La fase catalettica è quella nella quale si induce ad un irrigidimento della muscolatura che permette di mantenere le posizioni suggerite per molto tempo. Ad esempio la mano del soggetto, sollevata dall’ipnotista, resta nella posizione in cui è stata posta senza che il soggetto non dia alcun segno di stanchezza, sino a quando il terapeuta non gliela abbassi o gli ordini di abbassarla.
- Nella fase sonnambulica invece la persona può muoversi, camminare, reagire alle sollecitazioni del terapeuta e sembrare sveglio.

COSA NON E' L'IPNOSI

Si dimentichi la classica frase “A me gli occhi!”. L’ipnosi non può essere indotta da uno sguardo magnetico o da un fluido emesso dall’ipnotista. L’ipnosi non è una cura ma un insieme di strumenti che possono essere usati per alterare lo stato di coscienza di una persona. L’ipnosi non è una pratica “spettacolare”.

COME AGISCE SUL CERVELLO

L’ipnosi abbassa temporaneamente lo stato di coscienza dell’emisfero sinistro e “parla” direttamente a quello destro. Inoltre crea un ponte tra mente e corpo attraverso l’azione dell’ipotalamo che si trova nel sistema limbico. Nell’emisfero sinistro, quello dominante, è collocata la parte conscia e razionale della mente, in quello di destra la parte inconscia e irrazionale basata sul piacere, la fantasia e le emozioni.
L’ipotalamo, sotto l’effetto dei suggerimenti dati in ipnosi, converte gli impulsi nervosi della mente in messaggi ormonali tramite la ghiandola ipofisi. I messaggi ormonali modificano la reazione dell’organismo agendo anche sulle difese immunitarie

L'IPNOSI FA MALE?

L’ipnosi è di per se innocua. Tuttavia vi sono situazioni in cui non va usata. Essa è generalmente controindicata in presenza, nell’individuo, di problematiche psicologiche profonde ovvero quando l’Io è debole o sono presenti forti conflitti inconsci. In questo caso, l’ipnosi potrebbe arrivare ad aggravare lo stato psicopatologico. Dal momento che è una tecnica che dissocia i due emisferi cerebrali, essa è controindicata a coloro che soffrono di disturbi psichiatrici. Da evitare è pure il suo utilizzo per l’eliminazione di sintomi somatici, espressione di meccanismi di difesa e di compensazione, quali certe diarree e ipertensioni; infine è sconsigliabile l’induzione di conflitti e di regressioni di età in pazienti ipertesi, ipertiroidei, cardiopatici di una certa gravità in cui le emozioni violente possono avere gravi ripercussioni.
Seppure le controindicazioni non siano molte, è comunque necessaria un’adeguata informazione sia da parte di chi viene indotto all’ipnosi sia da parte di chi la induce.

 
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