Edipo

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Dea.Atena
view post Posted on 16/10/2009, 17:08




Fin dalla nascita, Edipo è segnato da una maledizione. Un oracolo annuncia che il nascituro avrebbe ucciso suo padre. Si narra che il piccolo fu abbandonato in mare in un canestro.
Durante l'infanzia e l'adolescenza Edipo vive presso la corte di Polibo, di cui è convinto di essere il figlio.
Durante una lite un commensale ubriaco aveva rivelato a Edipo, per insultarlo, che egli non era il figlio del re, bensì un trovatello. Allora il protagonista decide di interrogare l'oracolo di Delfi circa le sue origini. Durante questo viaggio, Edipo incontra suo padre Laio e in una strettoia lo uccide in seguito a un diverbio con la scorta che intima al protagonista di far passare per primo il re di Tebe. La profezia del parricidio è dunque realizzata.
L'oracolo di Delfi annuncia a Edipo i crimini che è destinato a compiere, cioè il parricidio e l'incesto con la madre; spaventato e convinto che i suoi genitori siano quelli adottivi, il protagonista fugge lontano dalla casa dove è stato allevato e si dirige verso Tebe. Giunto a questa città, Edipo affronta la sfinge, un mostro talora rappresentato mezzo leone e mezzo donna, che gli impone di risolvere un indovinello:
"Qual è l'essere che cammina pima con quattro gambe, poi con due e infine con tre e, contrariamente all'opinione comune, è tanto più debole quante più gambe ha?"
La risposta di Edipo, "L'uomo", è corretta: l'eroe evita che la sfinge lo divori e libera la città dalla minaccia del mostro: egli viene così accolto festosamente e in premio gli viene data in sposa la madre Giocasta, rimasta vedova in seguito all'assassinio di Laio.
A causa della colpa di cui Edipo si è involontariamente macchiato, una tremenda pestilenza si è abbattuta sulla città; preoccupato, Edipo invia a Delfi il cognato Creonte, il quale, una volta tornato, annuncia che la peste si placherà solo quando la morte di Laio sarà vendicata. Edipo allora maledice l'assassino ignorando di maledire se stesso.
Viene interrogato anche Tiresia, che, grazie alle sue facoltà divinatorie, conosce l'identità dell'assassino, ma proprio perchè sa che si tratta di Edipo, il veggente risponde evasivamente, cosicchè Edipo si convince che l'assassino sia il cognato Creonte, assistito dallo stesso Tiresia. Tuttavia, nel momento in cui Giocasta gli comunica le circostanze più precise della morte di Laio, Edipo è preso dai sospetti, che trovano una ulteriore conferma nell'arrivo di un messaggero che annuncia la morte di Polibo, che quindi non è ucciso da colui che ritiene di essere suo figlio.
Giocasta, inorridita, si suicida nel palazzo, mentre Edipo maledice la propria stirpe e si acceca, autoesiliandosi da Tebe.



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