Ercole

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Dea.Atena
view post Posted on 30/11/2009, 19:09




Una delle figure eroiche più importanti per quanto riguarda il culto è Ercole. Egli gode della doppia natura terrena e celeste: dopo la morte per volontà degli dei viene, infatti, assunto nell'Olimpo e riceve in sposa Ebe, la dea dell'eterna giovinezza.
Ercole fu onorato in numerosi santuari sparsi un po' dovunque in Grecia e le sue tante imprese, espressione dell'altruismo e della forza fisica, lo fecero credere il fondatore dei Giochi Olimpici. In alcuni casi, mettendo in luce la generosità con la quale affrontava avversari temibili, si rese dell'eroe un'immagine dall'intensa forza morale, oltre che puramente fisica.
La prima educazione di Ercole fu molto accurata: fu istruito soprattutto nell'arte della guerra e del combattimento con armi diverse, ma anche nelle lettere e nella musica; ma presto rivelò la violenza della sua indole, uccidendo in un accesso d'ira il suo maestro Lino. Allora Anfitrione, che esercitava su di lui la patria potestà, lo mandò sul monte Citerone tra i pastori, dove rimase fino all'età di diciotto anni. Fu in questo periodo che egli compì la sua prima grande impresa, uccidendo un leone che decimava le mandrie di quel luogo.
Un'altra impresa di una certa importanza fu, poco dopo, la liberazione di Tebe dal tributo di cento buoi imposto annualmente dal re d'Orcomeno. In seguito a ciò il re Creonte diede in sposa all'eroe la figlia Megara, che gli dette vari figli; ma Eracle li uccise tutti in un accesso di pazzia, causata da Era (che non gli diede mai tregua, e si riconciliò con lui solo dopo la sua ascesa all'Olimpo) per provocare in lui un'impurità morale che lo avrebbe costretto a sottomettersi ad una espiazione.

LE DODICI FATICHE

1) L'uccisione del leone di Nemea, mostro dalla pelle invulnerabile, che devastava il paese e divorava gli abitanti e i loro armenti. Ercole lo strozzò con le mani e dopo averlo scuoiato si rivestì della sua pelle come di un impenetrabile corazza, usandone la testa come elmo.
2) L'uccisione dell'Idra di Lerna, un drago mostruoso con cinque o sette o più teste esalanti alito mortale, che distruggeva i raccolti e le greggi. Quando Ercole cominciò a tagliare le teste con la spada si accorse che da ognuna ne ricrescevano due, per cui, con l'aiuto dell'auriga Iolao, che fu suo compagno e aiutante, le bruciò con tronchi infuocati; la testa centrale, che era immortale, la schiacciò con un masso; infine intinse nel sangue del mostro le sue frecce, che da quel momento, quando andavano a segno, provocavano ferite che non si rimarginavano mai.
3) La cattura della cerva di Cerinea, che aveva le corna e gli zoccoli d'oro ed era sacra ad Artemide; per questo doveva essere catturata viva. Ercole le diede la caccia per un anno, inseguendola fino alla terra degli Iperborei, e alla fine riuscì a catturarla.
4) La cattura del cinghiale di Erimanto, che infestava e recava gravi danni nelle regioni vicine: Euristeo gli aveva comandato di catturarlo e portarglielo vivo. Ercole riuscì ad afferrarlo e immobilizzarlo, poi lo legò per bene e se lo caricò sulle spalle.
5) La pulizia delle stalle di Augia, re degli Epei nell'Elide: erano piene del letame accumulatosi da anni dagli immensi armenti del re. In un solo giorno Ercole riuscì a ripulirle, immettendovi la corrente di due fiumi, che portarono via tutta la sporcizia con l'impeto dell'acqua.
6) L'annientamento degli uccelli di Stinfalo, che avevano artigli, becco e anche penne di bronzo, che scagliavano come frecce, e si nutrivano di carne umana. Ercole ne uccise alcuni con le armi di cui disponeva: frecce, clava e pietre, e gli altri li cacciò spaventandoli con alcuni sonagli di bronzo, opera di Efesto, che gli erano stati donati da Atena.
7) La cattura del Toro di Creta (da non confondersi con il Minotauro), che era stato mandato da Poseidone al re Minosse, e poi, reso furioso dal dio perché Minosse non gliel'aveva sacrificato secondo la promessa, seminava il terrore nell'isola distruggendo le campagne. Ercole riuscì a catturarlo e a riportarlo vivo a Micene.
8) La cattura delle cavalle di Diomede, re dei Bistoni in Tracia, che si nutrivano di carne umana, fornita loro dal re attraverso l'uccisione di tutti gli stranieri che passavano per la sua terra. Ercole le legò, diede loro in pasto lo stesso Diomede, e le portò vive al re Euristeo, come egli aveva richiesto.
9) La conquista della cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni, che era stata un dono di Ares per simboleggiare il potere; ma era desiderata da Admeta, figlia di Euristeo, e ad Ercole fu comandato di impadronirsene. Le Amazzoni presero subito le armi e ne nacque una zuffa in cui Ippolita fu uccisa ed Ercole portò via la cintura. Secondo un'altra tradizione, ottenne la cintura, ma non uccise Ippolita, bensì la dette in sposa a Teseo.
10) I buoi di Gerione, mostro orrendo che dalla cintura in su aveva tre corpi, erano custoditi in grandi armenti nell'isola di Eritea da un gigantesco pastore e da un cane bicipite. Per prenderli Ercole si recò nell'estremo Occidente sul carro del Sole, ammazzò i guardiani e portò via i buoi; trafisse con le frecce anche Gerione, che l'aveva inseguito, e riuscì a guidare le bestie fino alla reggia di Euristeo.
11) I pomi d'oro delle Esperidi erano stati regalati da Gea ad Era per le sue nozze con Zeus; erano custoditi dalle Esperidi in un giardino nell'estremo Occidente presso il monte Atlante, e guardati dal drago Ladone. Eracle si recò in quel lontano paese, uccise Ladone, prese tre pomi e li portò a Euristeo.
2) La cattura di Cerbero, il mostruoso cane tricipite che stava a guardia dell'Ade, fu l'ultima fatica di Eracle, quella che l'avrebbe finalmente liberato dalla servitù di Euristeo. L'eroe fu per ordine di Zeus aiutato da Ermes e da Atena, che gli permisero di giungere alle porte degli Inferi dove ebbe molti incontri e avventure.


 
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